Un grazie e benvenuto!

Lettera aperta a Sviluppo Monte Poieto ed ai Soci che hanno acquistato i beni dal Fallimento

Carissimi, a nome del gruppo Devil Peak: grazie e benvenuti.

Grazie perché si chiude un periodo di quattro anni che ha sfasciato la stazione: il pubblico si è dimezzato, il bisogno di interventi sugli impianti si è accumulato, l’innevamento è tornato indietro di vent’anni. Ora si può dimenticare questa parentesi, mettiamoci al lavoro per ricostruire.

Benvenuti (come investitori nella stazione sci, si intende), perché si dovrà lavorare assieme per molti anni. Il nostro progetto è definito ed avviato, riguarda tutto il demanio sciabile di nostra proprietà che vogliamo sviluppare e gestire attraverso il team che è già sul campo — a breve si dovrà anche risolvere la questione del mancato acquisto da parte del Comune delle nostre seggiovie IV Baita e Montebello. Siamo a disposizione per confrontarci con il vostro progetto e svilupparli assieme.

Dopo la falsa partenza del 2017, quando ci siamo fermati per i noti eventi del 2018, e la sfortunata ripartenza del 2020 (la pandemia!), speriamo che non ci siano altre catastrofi all’orizzonte e si possa lavorare tutti con stabilità nei prossimi anni.

Noi per gli impianti crediamo nell’approccio privato no profit, gli utili saranno interamente reinvestiti e vietata la distribuzione di dividendi. Se abbiamo ben capito, la vostra è un’associazione tra Sviluppo Monte Poieto e soggetti privati a sostegno del turismo a Carona, quindi lo spirito potrebbe essere simile e gli obiettivi sono gemelli, ci sono tutti i presupposti per lavorare uniti. Tifiamo per il vostro successo perché sarà un successo per tutti, più cose belle e nuove voi farete, più il pubblico sarà contento e noi saremo stimolati a migliorare.

Inutile nascondere che questa avventura nasce con dei nodi: la seggiovia Valgussera e l’innevamento ex-Unicredit, questioni note anche al pubblico. Sono eredità dell’azione di quel mega-direttore che pensava che per dare valore agli impianti “di Carona” bisognasse ostacolare gli impianti “di Foppolo” – meglio dimenticare per carità. Non sono nodi complicati: le analisi di diritto e di fatto sono chiare, le soluzioni sono ovvie e noi siamo a disposizione per risolvere tutto subito. Infatti, da anni aspettavamo la fine della gestione dei Curatori per affrontare queste questioni con l’approccio concreto e realista tipico di soggetti privati.

L’urgenza è far partire gli impianti e fare il biglietto unico. Crediamo che questo sia il segnale da dare subito per sancire la ripartenza del comprensorio Foppolo-Carona. L’ipotesi di stazioni separate non ci sfiora e crediamo sia lo stesso per voi. Se quindi c’è la volontà e si affronta in modo pragmatico e ragionevole, si può dare una soluzione definitiva anche a questo e concentrarsi su quello che conta: l’offerta al pubblico di un comprensorio ampio e che si rinnova.

Buon lavoro!

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